LA STRUTTURA DELLE OCCORRENZE

sulla presenza dei rapporti di approssimazione di pi greco nella Divina Commedia.
Tale studio è basato sullo studio delle occorrenze e sul numero cumulativo della occorrenza rispetto alla cantica e rispetto a tutta la Divina Commedia.
L'unica occorrenza, ad esempio, di Fenice si trova al verso 107 del canto XXIV dell'Inferno, che rispetto all'inizio della cantica si trova al verso 3238, mentre il verso
Sola sedeasi in su la terra vera
di Purgatorio, XXXII,94 si trova al verso 4544 del Purgatorio e al verso 9264 della Divina Commedia.

• Per queste ricerche è utile poter ottenere in breve tempo a quale numero di verso della cantica e della Divina Commedia corrisponde un determinato verso indicato con il nome della cantica, il numero del canto e il numero del verso oppure sapere a quale verso,canto e cantica corrisponde un determinato numero compreso da 137 a 14233, dato che il primo canto consta di 136 vv.
  
• Tuttavia per queste ricerche è necessario aver prima elaborato almeno a titolo di ipotesi una

  teoria della composizione del testo arcaico

  e solo in seguito andare alla ricerca delle occorrenze.
• Se si pensa che un certo ciclo lunisolare, come quello che lega 6444 mesi lunari medi a 521 anni tropici, conosciuto ad esempio nella cultura arcaica dei Greci come l'età del cervo, si ha modo di verificare che il verso 6444, che si trova nel Purgatorio, è quello indicato dal verso 47 del canto XIII, ed è il verso 1724 del Purgatorio. In questo caso è possibile affermare che se c'è il riferimento a questo ciclo lunisolare, esso non si trova al verso 6444 della Divina Commedia, ma al verso 107 del canto XXIV dell'Inferno,essendo 107x60 + 24 = 6444. A questo verso si trova l'unica occorrenza del termine fenice:
  
  Così per li gran savi si confessa
  che la fenice more e poi rinasce,
  quando al cinquecentesimo anno appressa;
  
  Ciò che sorprende non sono questi versi, ma il fatto che il verso 521 (521 anni = 6444 mesi lunari) dell'Inferno e della Divina Commedia si trovi al verso 107 del canto IV, cioè esattamente XX canti prima:
  
  Venimmo al piè d'un nobile castello
  sette volte cerchiato d'alte mura,
  difeso intorno d'un bel fiumicello.
  
  Il commento all'occorrenza del numero sette proprio al verso 521 rimanderebbe all'analisi della struttura di quel ciclo e del suo significato nelle culture arcaiche. Si può solo dire che sette rivoluzioni dei nodi lunari sono equivalenti a 1611 mesi lunari, un quarto del ciclo, e come la differenza di longitudine di due stelle dell'Auriga sia identica a tale ciclo. Quando Capella misurò l'equinozio di primavera la beta dell'Auriga misurava 7° 14' 10".
• 7° 14' 10" è anche l'incremento di P°, la distanza dal nodo ascendente lunare, per il ciclo di 235 mesi, dedicato ad Atena o Minerva e l'incremento di longitudine al termine del ciclo di Apollo sull'arco lento, sicché possiamo leggere in Dante, Paradiso, II,8,9:

  8 Minerva spira e conducemi Apollo

  9 e nove Muse mi dimostran l'Orse.

  essendo 8+9,9+9,8-9 mesi la longitudine dell'Orsa maggiore (a) al tempo di 7,14,10 mesi (26050 mesi).
  Il ciclo di Apollo in mesi è dato da 235 relativo a Minerva e 2,2+8,8+9 mesi (7817) = 8052, mentre il valore di Sirio al tempo zero è 8052 + 9,9 = 8601 mesi
  

• Quando l'Orsa maggiore (a) misurò 60^o (2/3 di 90^o), l'intervallo era due volte il valore di Sirio al tempo zero, cioè 17202 mesi e Sirio era 3 volte il valore iniziale.
• Quanto allo studio di Thomas E. Hart esso ha il merito di aver mostrato una nuova metodologia di ricerca che potrà essere perfezionata se sarà inserita in una teoria della composizione letteraria antica, una teoria che concerne la composizione di testi autoritativi. Non si può partire dalla raccolta delle occorrenze per inferire la struttura dell'opera, ma da questa si deve mostrare il percorso dello scrittore e non quello del lettore, benchè il lettore a un certo punto deve poter percorrere a sua volta il percorso dello scrittore, se intende progredire nella comprensione e conoscenza del testo.
• Se si osserva la occorrenza del termine circunferenza (non presente nello studio di T.E.Hart) essa si trova in tre passi del Paradiso e nell'ultimo dei quali al verso 13751. La circonferenza di un cerchio il cui diametro sia di 13751 unità è con grande precisione 12,0,0, cioè 43200 unità. La prima occorrenza del termine si trova precisamente nel canto XII,la seconda nel canto XX e la terza nel XXX^mo, ai versi 113,49,104 che corrispondono ai vv 11156,12246,13751 dell'intera opera. Queste sono semplici constatazioni che divengono significative quando si riesce a trovare il parallelo nella Vita Nova e nella struttura del sapere arcaico. Quel diametro è possibile che si trovi anche in altre opere e nella tradizione del sapere, non è cioè una scoperta esclusiva di Dante.
• Tra le occorrenze studiate da Thomas E. Hart la più significativa, a nostro avviso, è quella di Armonia nel Paradiso:
  
  v. 78: con l'armonia che temperi e discerni.
  v. 827: rendon dolce armonia tra queste rote.
  v.2340: dolce armonia da organo, mi viene
  
  La differenza (2340-827) è 1513 se non si conta il verso 827, altrimenti è 1514. Ora il cerchio con diametro 1513 con il rapporto approssimato di 22/7 per pi greco ha la circonferenza 4755.14.., la cui parte intera è pari al numero dei versi del Purgatorio, mentre con diametro 1514 la circonferenza è 4758.285.., la cui parte intera è pari al numero dei versi del Paradiso.
  Tuttavia con questa osservazione che spiega l'inserimento del termine armonia al v.827, data l'occorrenza al v. 2340, non viene chiarita la prima occorrenza relativa al Creatore e all'armonia del Cosmos al v. 78. Data l'occorrenza al v. 78 e al v. 2340, ci pare indubbio che Dante abbia scelto di porre al v. 827 l'occorrenza che per il lettore risulta seconda, quando in realtà è la terza nel percorso dell'invenzione della scrittura. È necessario spiegare perchè con la prima occorrenza l'insieme dei versi del Paradiso (4758) venga suddiviso in 78 e 4680, con la seconda parte 60 volte la prima. Scrivendo in notazione sessagesimale si avrà 78 e 78,0. Questa osservazione fornisce l'inizio per poter organizzare la struttura del Paradiso, la cui sintesi si trova nel canto finale, se si sa indipendentemente da Dante, che il ciclo di 4680 anni tropici, pari all'arco di precessione di 65° individua il tempo in cui inizia l'era dei Pesci, da cui l'inizio cronologico dell'era cristiana (31 dicembre 1 a.C. ore 24 = 1 Gennaio 1 d.C. ore 00) dista 22,0 mesi 16 giorni e 6 ore. L'analisi del XXXIII canto, partendo proprio dall'armonia basata sul rapporto di ottava riguardante propriamente la struttura del sapere del cosmo, cioè il suo inizio, mostrerà alcuni passi che Dante stesso ha compiuto.