Cronologia astronomica di Dante

NATIVITÀ MISTICA


The National Gallery, Londra


Commento

    Da Alexandra Gromling - Tilman Lingedleben, Botticelli, Konemann, 2000 edizione italiana, pp.98-101:

    "La chiave per la comprensione del quadro sta nella scritta in greco che appare sulla cornice superiore del dipinto: Questo dipinto è stato dipinto da me, Alessandro, alla fine dell'anno 1500, durante i tumulti dell'Italia nel mezzo tempo dopo il tempo in cui, secondo compimento dell'undicesimo di Giovanni nella seconda piaga dell'Apocalisse, nella liberazione del Demonio di tre anni e mezzo. Poi sarà incatenato in corrispondenza del dodicesimo e noi lo vedremo (gettato al suolo) come nel presente dipinto.

    La scritta fa riferimento all'Apocalisse descritta da Giovanni. Botticelli riteneva che la sua epoca corrispondesse alla seconda piaga dell'unidcesimo capitolo dell'Apocalisse, in cui l'Evangelista illustra l'arrivo minaccioso del demonio. Il quadro mostra tuttavia il momento in cui il diavolo viene sopraffatto secondo il dodicesimo capitolo della profezia.

    Tutti i diavoletti vengono scacciati sottoterra e gli uomini e gli angeli sono incoronati con rami di ulivo in segno della pace riconquistata. Sui cartigli "Pace in terra agli uomi di buona volontà".

    Segue poi il compimento della profezia, descritta da Giovanni, quella della donna dell'Apocalisse che, scacciando il demonio, partorisce un figlio. Negli scritti esegetici la donna fu presto identificata con Maria e assurta a simbolo della Chiesa. Nella nascita del Redentore Botticelli allude dunque alla visione apocalittica e, contemporaneamente al rinnovamento della Chiesa nella figura di Maria.

    Infine, nella luce del mattino che filtra tra i tronchi della foresta sullo sfondo del dipinto, allude alla speranza che sorga l'alba di una nuova era.

    Si ritiene giustamente che l'iconografia del dipinto fosse fortemente influenzata dal pensiero di Savonarola. Molti dei riferimenti simbolici rimandano direttamente alle sue prediche. Per esempio i bambini che partecipavano alle sue processioni portavano dei rami di ulivo tra i capelli e nelle mani, oppure le scritte sui cartigli dei cherubini in cielo, sono citazioni tratte da un trattato del monaco.

    Questi riferimenti furono probabilmente inseriti per volere del committente. Sebbene il programma iconografico fosse probabilmente dettato da quest'ultimo, Botticelli stesso non sembra essere del tutto indifferente alle prediche del monaco. Suo fratello Simone, che da acceso sostenitore di Savonarola dovette fuggire da Firenze dopo la sua morte, riporta nel suo diario una conversazione tra Botticelli e uno dei giudici che avevano processato il monaco, al quale aveva azzardato a chiedere che cosa mai potesse mai aver fatto Savonarola di così grave per meritare una morte ignobile. Ancora più rivelatore di queste testimonianze sono i quadri eseguiti dopo tale evento."

    Il capito XI descrive il secondo guai,durante il cui tempo vengono uccisi i due testmoni. Tuttavia esso inizia con l'ordine di misurare il Tempio santo, escludendo il cortile. Il capitolo XII, la cui interpretazione è ancor oggi controversa parla di due grandi segni nel cielo, il dragone contro la donna incoronata da dodici stelle, e la caduta del dragone sulla terra. A ulteriore conferma dei riferimenti testuali all'Apocalisse possiamo aggiungere, secondo la paricolare metodologia di lettura dei dipinti, che il programma iconografico del committente forse conteneva anche la indicazione dello schema che abbiamo inserito con l'indicazione del numero degli angeli e dei loro ragruppamenti.
    Nel 1501 il giorno del Natale coincideva con un plenilunio, sicché si situava ad un numero intero di mesi lunari dal plenilunio del Natale, al cui evento fa riferimento il dipinto stesso.
    Interassanti non solo i 12 cherubini che uniti danzano in cielo, mentre corone cadono, e i tre sul tetto di paglia della capanna, ma anche i due angeli che ai lati della capanna mostrano rispettivamente ad un gruppo di tre e di due uomini l'evento della nascita del Redentore. I tre angeli che abbracciano ciascuno un uomo indicano che tra terra e cielo è ristabilito l'accordo. Sparsi per terra cinque diavoletti

    L'evento del Natale era stato profetizzato da Isaia.

    Tenenedo presente questa tradizione si dovrà cercare di scrivere un doppio intervallo, dal tempo zero al tempo di Isaia e dal tempo del profeta all'Annunciazione. Il Natale ovviamente arriva nove mesi dopo. Per poter arrivare al tempo dell'era cristiana è necessario sapere quanti mesi dal Natale si ponga il primo plenilunio dell'era cristiana e infine venire a sapere, mediante calcolo, a quali tempi Botticelli vuole che si pensi e si studi con l'esame del suo dipinto alla luce di quanto ha lasciato scritto.

        T0 + (12+2),2,12 mesi = Tempo del profeta Isaia
    La permutazione della sequenza 14,2,12 in 2,14,12, cioè della sequenza per il tempo del profeta in quella del ciclo di Apollo, mostra che l'umanesimo cristiano, da Dante in poi, riposava anche su questa nascosta relazione. Il programma dell'umanesimo cristiano si può già ritrovare nel Battistero di San Giovanni, nel rivestimento esterno e nel doppio ordine interno. Ricordiamo che alcuni interpreti della figura in cielo della Donna hanno ricordato il mito greco di Leto che fugge prima della nascita di Artemide e Apollo.

        TProfeta + 2,[2+ (12+3+6)],(12+3+6) mesi = Annunciazione
    Questa relazione implica che al tempo di Isaia c'è una stella, la cui longitudine espressa in mesi indica il tempo di precessione che determina la nascita del Messia. La stella è Sirio e il tempo tra il profeta e l'Annunciazione, cioè nove mesi prima del Natale, designa la longitudine della stella al T0. Le due relazioni sono costanti nelle iconografie, come si può vedere in una miniature della Bibblia di Lambeth del XII secolo e nei testi cristiani.

        TAnnunciazione + 9 mesi = Tempo del Natale

        TNatale + 1,3 mesi = Primo plenilunio era cristiana
    Significativamente indicato, al lato destro della capanna, dall'angelo che mostra a tre uomini l'evento, mentre al lato sinistro l'angelo mostra a due uomini il tempo che intercorre tra l'evento del Natale e l'ultimo plenilunio prima dell'èra cristiana

        TNatale - 3 mesi = Tempo della lotta del Dragone contro la Donna ammantata di Sole.

    La triplice coppia di angeli che abbracciano uomini può essere un'allusione ad Apocalisse XI,3-4, con riferimento ai due testimoni che sono i due ulivi e i due candelabri.

    Le corone che cadono dal cielo in mezzo ai dodici angeli alludono a Ap. IV,9 secondo cui i ventiquattro anziani gettavano le loro corone davanti al trono.

    Il riferimento esplicito, fuori campo si potrebbe dire, al capitolo XII dell'Apocalisse dedicato ai due grandi segni nel cielo, quella della Donna ammantata di sole con la corona di 12 stelle con la luna sotto i piedi e quello del Drago che cerca di divorare il figlio che sta per nascere, per la disposizione iconografica dei tre angeli sul tetto della capanna indica che tale evento si situa a tre mesi prima dell'evento del Natale e quindi a sei mesi dall'Annunciazione. Attribuire al Botticelli la tradizionale e medioevale identificazione della mulier amicta sole, cui fa riferimento una celebre canzone del Petrarca, con la Vergine Maria e per trasposizione alla Chiesa può precludere la possibilità di comprendere il dipinto.

    Il numero degli angeli sono, non considerando i tre abbracciati agli uomini, 17, il numero degli uomini sono 8, e il numero dei diavoletti, gettati a terra nello scontro tra la Donna che grida per le doglie del parto e il Dragone sono cinque.Allora il tempo calcolato da

        TNatale-3 m + 5, 8, 17 mesi = 25,3,1491

    porta alla festa liturgica dell'Annunciazione, che in quell'anno coincideva con il plenilunio pasquale. C'è forse indicato il tempo in cui è cominciata, al tempo del pittore, la persecuzione contro i testimoni di Dio.

    Il tempo invece del grande segno nel cielo di Apocalisse, XII è quello di una eclisse lunare, mentre Sirio è sopra l'orizzonte circonfusa della luce del sole che sta per sorgere di fronte alla costellazione dell'Idra e la Luna sta per tramontare. La data di questo primo plenilunio con eclisse lunare, calcolata secondo l'indicazione che sessantre siano i mesi che intercorrono tra il Natale e il primo plenilunio dell'era cristiana e sessantadue evidentemente in rapporto all'ultimo plenilunio avanti la nostra èra, è quella del 27 settembre 6 a.C. La situazione del cielo poco prima dell'alba sul meridiano di Gerusalemme è la seguente, dove si vede che Sirio è alto nel cielo, mentre tramonta la Luna e la lunga costellazione dell'Hydra si erge verticalmente nel cielo.

    Il dipinto della Natività ci permette pertanto di dire che

  • dall'Annunciazione alla festa del 25 marzo 1491 sono passati 5,8,23 mesi
  • dal tempo del Dragone che si erge contro la Donna (simbolo di Maria-Israele-Chiesa sul piano dell'allegoria) sono passati 5,8,17 mesi
  • dal Natale sono passati 5,8,14 mesi.

    Ricordando che cinque sono i diavoli, otto gli uomini e gli altri sono angeli si può affermare con questo riferimento che il tempo della storia, come combattimento , comporta la presenza del diavolo, quella degli uomini e l'aiuto degli angeli. La vittoria sul Dragone vi potrà essere solo se si ritorna alla fitta trama di rapporti che la Nativitą comporta tra cielo e terra, tra gli angeli e gli uomini. Il dipinto esprime non solo la speranza di un prossimo rinnovamento ma è anche un monito, quello medesimo di Dante, a ritornare con il pensiero là dove Gabriello aperse l'ali. (Paradiso,IX,138).

    Infatti da dove Botticelli ha tratto il suo modo di comporre i soggetti in base ad uno schema temporale secondo il quale pare siano stati composti anche i testi cui i temi dipinti fanno riferimento? Se l'interesse è invece rivolto all'affermazione temporale-politica, come avveniva, non si va alla ricerca del tempo dell'Annunciazione e di ciò che quel tempo espresso in un certo modo significa per la comprensione della storia della salvezza. Di lì a poco in Germania scoppierà improvvisa la crisi, spiazzando la cultura e i criteri della famiglia medicea, che mediante il papa Leone X pensava di controllare il governo della Chiesa.


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