Cronologia astronomica di Dante

BOTTICELLI


    Visse e operò nella seconda metà del 1400, al tempo di Lorenzo il Magnifico, in un fervido clima culturale dato da Marsilio Ficino con l'Accademia Platonica: essendo giunti in Italia i codici di Platone e della cultura greca (Concilio di Firenze e caduta di Costantinopoli); Pico della Mirandola, con la sua riscoperta della cultura ebraica e caldaica ( con gli ebrei in Toscana dopo la cacciata degli Ebrei spagnoli) e le sue 72 tesi sulla Cabala; il letterato umanista Poliziano e la ripresa dei modelli classici greci e latini.
    Intorno al 1466 si mise alla scuola di Filippo Lippi per la pittura e intorno al 1470 si rese autonomo e cominciò a ricevere committenze pubbliche e private. L'ultimo suo dipinto, quasi il suo testamento, è conosciuto sotto il nome di Natività mistica, unico dipinto firmato e datato dallo stesso pittore, verso la fine del 1500, al passaggio per il nuovo secolo, con un mutato clima culturale segnato dalle vicende dell'ultimo decennio, con la cacciata dei Medici, la predicazione del Savonarola e il suo tragico destino, dopo la scomunica del 1495 e il rogo del 1497.
    Nel 1481-82 collabora con altri pittori, Girlandaio, Filippino e Perugino, a cicli di affreschi per la Capella Sistina, conosciuta soprattutto per il capolavoro pittorico di Michelangelo Buonarroti.
    Tra le sue opere sono ricordate soprattutte, La Primavera e La Nascita di Venere, enigmatici testi pittorici di committenza privata, che insieme alla Calunnia contrastano con i temi religiosi e profani della committenza pubblica.
    Le illustrazioni per la Divina Commedia rappresentano un impegno non marginale tra le sue opere e di esse sono rimasti 94 disegni. Nel 1481 ci fu la prima edizione fiorentina dell'opera di Dante e generalmente si pensa che anche le incisioni su rame siano di derivazione botticelliana.

Ipotesi di lettura dei dipinti


   
La nascita di Venere



   
La Primavera



   
Natività mistica



   
Il progetto culturale:1484-1495



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